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18 March 2013

Alex Salvini: ecco chi è e perché può vincere

Finalmente l’Italia può tornare a sperare di vincere un titolo Mondiale nell’enduro. Un titolo che manca da troppo tempo. Lo insegue Alex Salvini che, detto per inciso, scrive su Motociclismo FUORIstrada

Alex salvini: ecco chi è e perché può vincere

La memoria ci riporta ai duelli di Sala e Rinaldi di oltre un decennio fa, se comunque non si tengono in conto i recenti titoli vinti da Oldrati, Manzi e Redondi nelle categorie giovanili. La speranza stavolta arriva da Alex Salvini che ha centrato un successo strepitoso nella seconda giornata del GP del Cile che lo scorso weekend ha aperto il Mondiale 2013 (cliccate qui per saperne di più). Con questo successo Salvini è balzato in testa alla classifica della classe E2, un primato che adesso deve imperativamente essere mantenuto fino alla fine della stagione. È durissima, ma si può fare. Perché Alex è pronto, per tanti motivi.

ERA UN CROSSISTA
Salvini nasce crossista e in poco tempo arriva in alto, fino al Mondiale MX1 in cui si mette in mostra vestendo varie maglie, compresa quella della Nazionale azzurra al Motocross delle Nazioni. Poi, nel 2008, il CT della Nazionale enduro Gionni Fossati è al verde di piloti per la Sei Giorni in Cile e decide di schierare un crossista, viste anche le caratteristiche della gara. Appunto, Alex Salvini. Nonostante una chiamata all’ultimo momento, nessun tipo di esperienza nell’enduro e una moto che non conosce, Alex parte per la Six Days. L’Italia vince, trascinata dal sorprendente pilota emiliano. Ma è ancora un crossista e la Husqvarna lo sceglie per inserirlo nel team ufficiale  nel Mondiale MX3. Obiettivo, vincere il titolo. Ma per due volte l’obiettivo fallisce, con Alex che conclude le stagioni 2009 e 2010 al secondo posto per una manciata di punti perdendo il Mondiale prima contro Renet e poi contro Campano. Le due sconfitte arrivano a causa di una moto non troppo competitiva e segnano Alex profondamente. Siamo pronti a giurare che quei due mondiali persi per un niente lo abbiano portato ad accumulare una carica agonistica non comune. Se il titolo 2013 arriverà, sarà anche per questi fallimenti.

VUOI FARE ENDURO?
A fine 2010 Alex è sconfitto e nel cross non c’è più posto per lui, almeno in team di primo piano. La Husqvarna lo mette, così, di fronte a una scelta: restare con loro come pilota ufficiale, ma nell’enduro per sviluppare e portare in gara la nuova TE 449, la moto derivata dal progetto della BMW G 450 X con pignone coassiale al perno del forcellone, che non ha avuto il successo sperato. Husqvarna ne rivede la ciclistica, realizzando un modello nuovo, ma che continua a soffrire una scarsa competitività agonistica. Ma intanto Alex inizia a prendere le misure con l’enduro vero, decisamente diverso dalla Sei Giorni a cui ha preso parte. È schierato nel team CH Racing di Fabrizio Azzalin, un team manager dei più simpatici e preparati, uno diretto, pratico con cui Salvini lega molto a livello personale. I risultati arrivano solo in parte, ma Azzalin vede in lui tante qualità. “Se c’è uno che può vincere un Mondiale è Salvini” ha sempre detto il manager varesino. Alex ci crede, si allena come un toro, si costruisce una pista di estremo a casa per allenarsi, investe tutto quello che ha su se stesso. Il 2011 lo vede settimo nel Mondiale E3, nonostante abbia preso parte a solo metà campionato. Nel 2012 Husqvarna molla il progetto 449 e Salvini sale sulla piccola 310 con cui ottiene un settimo posto finale nel Mondiale E2, con due podi in Cile e Svezia e vince l’Assoluta all’Italiano.

IL PASSAGGIO ALLA HONDA HM
 A fine stagione scade il contratto con Husqvarna e Alex sceglie di cambiare aria, passando sotto la tenda del Team Honda HM Zanardo gestito da Franco Mayr e in cui militano grandi tecnici come Pellegrinelli e Tramelli, al fianco di Simone Albergoni un altro azzurro di alta classifica. Il team ha da poco perso il suo punto di riferimento Mika Ahola, scomparso all’improvviso a gennaio del 2012, con cui ha vinto ben 5 titoli mondiali ed è alla ricerca di un pilota che possa sostituirlo, se non nei loro cuori, almeno in classifica. Alex è a sua volta alla ricerca di una moto per vincere e le loro strade si incrociano quasi naturalmente. A sua disposizione c’è una Honda HM 450 per correre ancora nella E2, cilindrata che meglio si addice alla sua grossa corporatura che gli valse il soprannome di Mazinga. La Honda HM è una moto dalle ottime qualità, molto equilibrata a livello ciclistico, la giusta arma per sfidare l’egemonia di KTM/Husaberg nel Mondiale. L’inverno è trascorso tra mille allenamenti per raggiunge3re il giusto feeling, fino alla prima gara cilena.

IL CILE, LA SECONDA CASA DI ALEX
Sembra proprio che il Cile porti fortuna a Salvini. Lì ha vinto la prima Sei Giorni, lì ha ottenuto il primo podio in E2 nel 2012. Quindi quei terreni fanno al caso suo. Ma nessuna vittoria arriva per caso e il successo del 2013 deriva anche dalla scelta del Team di trasferirsi in Sud America circa 10 giorni prima della gara, per permettere a Salvini e Albergoni di prendere confidenza con il fondo duro e polveroso, introvabile in questo periodo invernale in Europa. Una strategia che dimostra come il Team abbia voglia di vincere e imposti le proprie scelte solo per quell’obiettivo. Il primo giorno è terzo, nel secondo non ce n’è per nessuno; Alex vince cinque speciali su nove e balza in testa al Campionato. Il destino vuole che l’uomo da battere in questa classe sia proprio quel “Pela” Renet che gli negò il titolo nella MX3 del 2009, anche lui passato all’enduro qualche anno fa e Campione del Mondo E2 2012. Un altro motivo per vincere il Mondiale è la rivincita nei confronti del francese. La sua fame di vittoria trova adesso una tavola ben imbandita e c’è tutto per fare una bella abbuffata.

CHI È ALEX FUORI DALLE GARE
Salvini è un personaggio. E questo lo ha reso famoso ben oltre la nicchia di appassionati di enduro. Guascone, allegro, pungente, appassionato di vita, di amici, di musica e di moto intesa come mezzo per esprimere la propria fantasia, sia un salto da freestyle o una mulattiera da affrontare in mono ruota. Ottimo comunicatore, trascinatore alle feste, medaglia d’oro di cadute spettacolari da cui si è sempre rialzato con lo stesso coraggio di prima. È un ragazzo che può fare del bene allo sport che pratica, decisamente diverso per carattere e comportamento dallo stereotipo che ha caratterizzato i nostri enduristi precedenti. Ha una sua rubrica mensile su Motociclismo Fuoristrada in cui racconta su ogni numero un mese di allenamenti, gare, ma soprattutto avventure incredibili.

CHI SONO GLI AVVERSARI
La Classe E2 è certamente una delle più difficili. E gli avversari non mancano. Prima di tutto il Campione in carica Pier Alexander Renet. Il francese ha cercato fortuna nell’enduro dopo aver vinto il Mondiale MX3 nel 2009 proprio contro Alex. L’anno scorso ha vinto il titolo un po’ a sorpresa, guidando la Husaberg con il cilindro inclinato, in una sorta di canto del cigno di quel modello. Quest’anno si ritrova tra le mani una KTM vestita di blu, quindi una delle moto più a punto del paddock. KTM ufficiale che è anche nelle mani degli altri due pretendenti al titolo, Ivan Cervantes e Johnny Aubert. Lo spagnolo Cervantes arriva da due stagioni difficili con Gas Gas e ha deciso di tornare al team che gli ha regalato 4 titoli mondiali. Mica uno da sottovalutare. Anche Aubert ha voglia di rivincita, dopo gli ultimi due anni sotto le aspettative. Ma è pur sempre un due volte Campione del Mondo E2 (2008 e 2009) e riparte dal Cile in terza posizione. Il titolo, quindi, sarà una lotta a quattro, con uno sporadico inserimento di David Knight, appena passato alla Honda, che non punta al tiolo, ma può vincere dei GP. Tutta questa gente davanti renderà il Mondiale vario e per vincere servirà una grossa costanza.

La prossima sfida sarà il prossimo week end in Argentina, dove vedremo l’evoluzione del Campionato. Riuscirà Alex a continuare a farci sognare?

Marco Gualdani 

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