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Alessia Polita in moto incontro alla vita

La jesina non ha alcuna intenzione di cedere alla propria condizione senza lottare. Lo fa col sorriso, con la rabbia, con la determinazione e con la speranza. E intanto fa pace con la moto e si fa un giro con Alex

Alessia polita in moto incontro alla vita

Da un po’ non parliamo di Alessia. Diciamo che la lasciamo lavorare in pace al Montecatone di Imola, dove sta affrontando il momento più difficile della sua vita. Il momento in cui deve familiarizzare con uno stato di cose tutto nuovo dovuto alle conseguenze di quel maledetto 15 giugno a Misano e al tempo stesso non perdere le speranze che tutto torni (il più vicino possibile) alla normalità. Alessia è una combattente, una dura, una tosta, quindi lotta ogni giorno e davvero non ci sta a vedersi per tutta la vita su una sedia a rotelle. Lo sanno quelli che le mandano messaggi sulla sua pagina Facebook nel tentativo di convincerla (in buona fede) che tutto sommato la vita è bella lo stesso anche da seduti. Lady Polita qualche settimana fa ha infatti postato questo messaggio: “Con tutto il rispetto e l'educazione che io possa avere, vi chiedo di non mandarmi ne messaggi privati ne messaggi pubblici con frasi del tipo... Anche in carrozzina c'è la farai, forza ti abituerai, tornerai a sorridere e divertirti! (….) Ho poche probabilità di tornare in piedi, ma poche non vuol dire nessuna! Quindi prima di abituarmi al fatto che sto sulla sedia a rotella, devo aspettare un sei mesi clinico e fino anche a due anni! Quindi lasciatemi lottare e crederci poi ne sono certa che se non tornerò in piedi, mi reinventerò! Quindi per ora lasciamo la mia lesione al suo corse e le parole di troppo dentro le vostre teste!!!”.

 

FAR PACE COI MOTORI

Insomma, Ale lavora, ci mette l’anima e non vuole pietà. Anzi, il più possibile cerca di vivere in modo quasi normale (sfogliate la gallery): si impegna nella riabilitazione, porta allegria e vitalità al centro Montecatone, cerca casa per cercare di essere autonoma, esce con gli amici. E ovviamente non ha rinunciato ai motori, anche se in un primo tempo aveva deciso di metterci una pietra sopra. Allora ecco che la troviamo ai box del team Barni al CIV, per festeggiare le vittorie del suo Eddi La Marra; oppure proprio con Eddi tra i cordoli su 4 ruote, oppure in giro in moto! Già, suo fratello Alex l’ha scarrozzata per un giro in Hypermotard che Alessia ha descritto con la frase “L’emozione di una volta”. Insomma, la lasciamo lavorare in pace ma stavolta è diverso, il suo ritorno in sella è un momento che ci piace condividere con tutti i nostri lettori. E non ci importa dove siano andati, quanti km abbiano fatto (pochi, ma l'esperienza verrà ripetuta), della sicurezza, dell’incoscienza… L’emozione è quella di una volta. È l’unica cosa che conti veramente.

 

UNA SFIDA NUOVA MA NON COSÌ DIVERSA

Dai, Alessia, chi volevi ingannare? Un vero motociclista lo è per sempre e lo spirito da pilota non muore. Infatti scrivi: “In fondo non è cosi diverso … Mi alzavo la mattina con la moto in testa, aspettando la prossima gara e portarmi a casa il migliore dei risultati. Si soffriva, si lottava, ma eri in pace con te stesso, perché avevi avuto la tua scarica di adrenalina, avevi vissuto le emozioni che cercavi e desideravi da giorni, quel momento indescrivibile dietro la griglia di partenza, bello, bellissimo!!!! La sfida qua è diversa, raggiungo ogni obbiettivo preposto dai fisioterapisti prima del tempo, non mi basta mai, ho fame di lottare, ho fame di miglioramenti, ho fame di potermi poggiare con i piedi terra e ritornare a guardare il mondo dal mio metro e sessantadue. E’ frustrante certe volte, perché chiedi loro di farsi sentire, di darti una risposta, di muoversi, gridi loro”forza ragazze datemi un segno, abbiamo tante cose da fare ancora!” Non mi frega un cazzo della gente che mi dice “potrai rifare le stesse cose di prima, ma in un altro modo!” Lasciate queste frasi a chi dietro la griglia di partenza ha paura, a chi preferisce arretrare invece di azzardare un sorpasso. Io non accetto e non accetterò mai la sedia a rotelle, perché io non sono nata per stare li sopra. In fondo la vita è cosi, ti riserva una scivolata a chi è più fortunato e chi come me, un po’ più sfigato un bello schiantato. Non so se mai mi rialzerò mai da quella maledetta sedia, ma sono certa che io farò di tutto per non restarci, perché in fondo la mente è capace di rimediare a tante fratture!”.

 

E ora possiamo fantaticare di te in moto come Nicola Dutto, di te di nuovo in bagarre, magari in kart, dite di nuovo nel mondo delle corse... Sì, possiamo, sei tu che ci permetti di proiettare la mente al futuro. Ma procediamo un metro alla volta, prima con un filo di gas, poi sempre più a manetta!

 

Ricordiamo che chi ha a cuore le sorti di Alessia può darle una mano sostenendo la onlus Lady Polita, anche con un SMS.

 

 

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