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12 December 2012

ABS obbligatorio: vale la norma comunitaria, nessun nuovo obbligo in Italia

Il Sottosegretario Improta chiarisce l’emendamento inserito del decreto legge “Crescita” in fase di approvazione: “la norma comunitaria abroga quella italiana”

Abs obbligatorio: vale la norma comunitaria, nessun nuovo obbligo in italia

 

Risolta in una bolla di sapone la questione dell’ABS che sembrava dovesse diventare obbligatorio su moto e scooter in Italia già da gennaio 2014: “la norma italiana si intende tacitamente abrogata in quanto subordinata a quella di rango comunitario” ci ha assicurato Guido Improta, Sottosegretario ai Trasporti. Si è creato, infatti, un corto circuito fra l’attività parlamentare italiana e quella europea: nel nostro Paese si è approvato in prima lettura al Senato questo emendamento venerdì 7 dicembre mentre la UE ha dato il via libera definitivo alle norme il 10 dicembre.

 

Al fine di innalzare i livelli di sicurezza dei motociclisti è obbligatoria l’offerta su tutti i veicoli di nuova immatricolazione di cilindrata uguale o superiore a 125 cc, tra le dotazioni opzionali, di sistemi di sicurezza e di frenata avanzati (ABS) ….”. Così recita il comma 40 dell’articolo 36 contenuto nel decreto legge “Crescita” che fra oggi (12 dicembre) e domani conclude il suo iter parlamentare: “quella prevista dalla Commissione del Senato è una norma di sensibilizzazione – ci ha spiegato il Sottosegretario Improta - “e non interviene sull’omologazione dei veicoli. Semplicemente chiede alla rete vendita dei due ruote di proporre l’ABS sui nuovi veicoli e non impedisce la vendita di quei mezzi che non hanno il sistema antibloccaggio”. Sicuramente la formulazione non era così chiara, tanto che tutti i mass media e anche l’Ancma (l’associazione di categoria dei costruttori di moto e scooter) l’avevano interpretata diversamente. “Ad ogni modo – ha aggiunto a Motociclismo Improta - il regolamento comunitario ci trae dall’impiccio di aver approvato questo emendamento lacunoso. Lacunoso, ad esempio per non aver contemplato, come ha fatto la UE, il sistema di frenata combinata, oltre all’ABS. Probabilmente interverremo, anche per allineare le tempistiche (la norma italiana entra in vigore nel 2013, quella europea nel 2016, ndr), con una circolare alle Motorizzazioni in modo da chiarire la portata di questo emendamento”. Peraltro, la norma italiana prevede l’ABS sui veicoli di cilindrata uguale o superiore a 125 mentre quella europea parla solo di quelli oltre l’ottavo di litro.

 

Insomma: tanto rumore per nulla, secondo il Sottosegretario. Le Case motociclistiche cominciavano a temere di non poter più vendere moto e scooter che non avessero almeno come optional l’ABS, con un evidente danno per l’industria che non sarebbe mai riuscita ad adeguarsi nei tempi stretti imposti dalla norma, oltre alle perplessità di tutti noi motociclisti. Anche se – come ci ha spiegato Improta – “non aveva fra le intenzioni quella di impedire la vendita di mezzi senza ABS”. 

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