Statistiche web
28 January 2016

Per l’UE l'abbigliamento da moto è dispositivo di protezione individuale e va certificato

Il Parlamento europeo ha stabilito che tutti i capi d’abbigliamento protettivo per motociclisti dovranno sottostare a precisi parametri di resistenza agli urti e alle abrasioni. Per il momento non si parla di obbligare i motociclisti ad indossare solo capi certificati

STANDARD EUROPEI IN FATTO DI SICUREZZA

Fino ad oggi solamente i guanti, gli stivali e le protezioni presenti all’interno dei capi da moto erano considerati dispositivi di protezione individuale (DPI o PPE - Protective Personal Equipment) e quindi sottoposti a certificazione da parte della comunità europea. Ma le cose sono destinate a cambiare e potremo dire addio a capi d’abbigliamento tecnico di scarsa qualità! Nei giorni scorsi infatti, il Parlamento Europeo ha deciso che in futuro tutti i capi destinati all’uso motociclistico, in vendita nel vecchio continente, dovranno essere considerati DPI e sottostare a dei precisi standard in fatto di sicurezza. Questi parametri imporranno un livello minimo di resistenza alle abrasioni e agli urti. Oltre a migliorare la sicurezza del pilota, questa nuova decisione tutela anche il consumatore, che al momento dell’acquisto saprà che tipo di protezione potersi aspettare da quel determinato capo. 

TEMPISTICHE SCONOSCIUTE

Questa nuova norma è stata fatta per regolamentare la vendita di abbigliamento tecnico e non significa che tutti I motociclisti saranno obbligati ad indossare solo capi certificati. O almeno per il momento non si parla di questo. Gli standard esatti ai quali i capi dovranno sottostare non sono stati ancora definiti, ma quello che si sa è che ci saranno diversi “livelli di protezione” e all’interno dei capi sarà presente un’etichetta che ci informerà in merito alla sicurezza offerta dallo stesso. Inoltre, al consumatore finale dovranno essere fornite informazioni anche in merito all’uso e alla manutenzione del prodotto acquistato. Al momento non si conoscono ancora le tempistiche dell’entrata in vigore di questa nuova norma e, purtroppo, potrebbero volerci degli anni. Ovviamente caschi e visiere non rientrano in questa nuova normativa, in quanto questi dispositivi sono sottoposti ad un’omologazione a sé (ECE 22).

Più SICUREZZA PER L’UTENTE FINALE

Dolf Willigers, Segretario Generale della FEMA (European Federation of Motorcyclists’ Associations, Federazione europea delle associazioni motociclistiche, ha dichiarato: “Solo quando tutti i capi d’abbigliamento motociclistici rientreranno negli standard richiesti il cliente saprà che tipo di protezione potersi aspettare. Questa tutela del consumatore al momento non esiste. Ovviamente i nuovi standard dovranno soddisfare le richieste dell’utente finale, ma con le informazioni che abbiamo sono sicuro che non ci saranno problemi in tal senso. Finché le autorità europee non costringeranno i piloti ad indossare indumenti conformi ai nuovi parametri, e noi faremo in modo che questo non accadrà, imporre uno standard minimo di sicurezza per l'abbigliamento motociclistico è una cosa positiva!” .
© RIPRODUZIONE RISERVATA