Il team Yamaha Factory si dimostra velocissimo sin dalle qualifiche del sabato: con il tempo di 2’06”00, Pol Espargaró conquista la pole position e il record della pista, secondo tempo per il compagno di squadra Nakasuga. La prima parte della gara è molto combattuta, Honda, Yamaha e Suzuki si giocano la prima posizione. Al primo pit-stop, Takumi Takahashi, consegna la Honda del Team MuSASHi RT HARC-PRO nelle mani di Stoner in seconda posizione. Casey riesce a rimontare sino alla leadership, ma dopo qualche giro l’acceleratore della sua CBR si blocca e Stoner finisce rovinosamente a terra (qui il video della caduta); ciò fa svanire i sogni di gloria dell’equipaggio Honda. Dopo l’entrata in pista della safety car (la prima di giornata), in seguito della caduta dell’australiano, al comando troviamo quindi il Team Yamaha. Ma Bradley Smith deve combattere a lungo con l’australiano Josh Hook (F.C.C TSR Honda), per mantenere la leadership. A causa di una penalità inflitta durante un pit stop, quando Pol Espargaró entra in pista per la sua ultima sessione, il vantaggio del Team Yamaha è di circa 30 secondi e, considerando che per ogni pit-stop si perde circa un minuto (e ne mancano ancora due!), i piloti sono obbligati a dare il meglio di sé. Pol spinge forte, è l’unico pilota in pista che riesce a girare sul passo del 2’09”, e riesce a raddoppiare il vantaggio sugli inseguitori; Nakasuga dopo di lui amministra bene la gara e riesce a mantenere la prima posizione. Tocca poi a Bradley Smith l’ultima mezz’ora di gara in notturna; tutto fila liscio e al termine delle otto ore di gara, e dopo 204 giri percorsi, la Yamaha del Team Factory transita sotto alla bandiera a scacchi in prima posizione. Sul secondo gradino del podio il Team FCC TSR Honda, con Aegerter, Josh Hook e Kyle Smith; terzo il Team Kagayama con Kagayama, Haga e Kiyonari. In fondo all’articolo trovate la classifica con i primi 25 Team al traguardo, cliccando qui potete consultare la classifica completa; nella gallery trovate le foto della gara. A titolo di curiosità, la prima moto non giapponese al traguardo è la BMW S 1000 RR del team Confia Flex Motorrad 39, terminata al 15° posto con i piloti Takeishi, Onishi e Sakai. Delle due Ducati partite, la meglio classificata è la 1098R del team Sugai racing Japan (piloti Sugai e Kamatani), mentre la Panigale del team Banner Racing HKC, guidata da Saiki, Dan e Kaneda) si è ritirata dopo 62 giri per guasto tecnico. Il primo team non giapponese al traguardo è stato il Suzuki SERT, 4° con Philippe e Delhalle, mentre la squadra campione del mondo Endurance in carica, il team GMT94 Yamaha di David Checa, Foray e Gines si è classificato al 6° posto.
Tra i ritiri eccellenti, oltre a quello del team con Stoner, non hanno finito la gara il team Yamaha Yart, con Parkes, Silva e Morais (fuori dopo 10 giri); il team BMW Motorrad France, con Bridewell, Reiterberger e Mackels (75 giri); il team SRC Kawasaki, con Lebranc, Lagrice e Foret (102 giri).
Coi risultati di Suzuka, la Suzuki SERT si conferma in testa alla classifica del Mondiale, seguita da GMT94 Yamaha e Team Bolliger, 12° alla 8 Ore giapponese. Notare che questi tre team sono gli unici ad aver preso punti in tutte le gare finora disputate (insieme al team April Moto Motors events, 14° nel Mondiale, 16° in gara), anche se tutti i team giapponesi in graduatoria di fatto non correranno altre gare a parte la classica di Suzuka